Le politiche anti-discriminazione e la costruzione sociale della differenza. Il caso dell'omofobia in Italia
Tipologia finanziamento Istituzionale
Ambito disciplinare Sociologia
Ente Finanziatore ATENEO - Attività di Ricerca Istituzionali (EX 60%)
Data avvio: 30 September 2013
Data termine: 30 September 2016
Durata:
Coordinatore: LUCA TRAPPOLIN
Abstract:
Il tema della discriminazione ai danni di gay e lesbiche – che anche in Italia sollecita un sempre più vasto utilizzo dell’etichetta di “omofobia” – è entrato negli ultimi anni nell’agenda del dibattito pubblico, nel processo politico istituzionale e nella ricerca sociale. Ne sono esempio le due recenti campagne ministeriali contro l’omofobia del 2009 e del 2013, la presentazione di diversi disegni di legge nella precedente legislatura riguardanti l’ipotesi di reato a sfondo omofobico, la prima indagine dell’Istat sulla percezione dell’omosessualità nella società italiana. Accanto a ciò, non è mai venuta meno l’azione politica delle organizzazioni nazionali di gay e lesbiche mirata a denunciare la dimensione strutturale dell’omofobia e non il suo carattere episodico.
Un recente progetto europeo sulle definizioni del concetto di omofobia che emergono dalla vita quotidiana di uomini e donne omo ed eterosessuali e dal sistema giuridico in Italia e in altri tre paesi europei (“Citizens in Diversity: A Four-Nation Study on Homophobia and Fundamental Rights”, che il responsabile scientifico del presente progetto ha coordinato negli anni 2010 e 2011), ha messo in luce che il tema del contrasto alla discriminazione contro gay e lesbiche solleva tensioni tra differenti e concorrenti interpretazioni dei “diritti fondamentali” sostenute anche a livello istituzionale.
Proprio quest’ultimo aspetto fornisce la domanda generale attorno alla quale il gruppo di ricerca intende riflettere: come agiscono le istituzioni di una società plurale e globalizzata, dove non solo le diverse culture ma anche i differenti sistemi istituzionali convivono e tentano di imporre i propri codici di interpretazione della realtà? Il caso del contrasto all’omofobia costituisce un campo di indagine particolarmente significativo per formulare risposte a tale domanda poiché esso chiama in causa concetti la cui definizione risulta estremamente controversa. I principali rimandano alla tensione tra l’ipotesi dei diritti universali e il riconoscimento delle differenze.
Partendo da questi presupposti, il progetto intende indagare le tensioni presenti nei significati che le differenti istituzioni coinvolte assegnano operativamente – ovvero attraverso la proposta di politiche di prevenzione e contrasto al fenomeno – al concetto di omofobia.
Le istituzioni le cui proposte in tema di contrasto alla discriminazione contro gay e lesbiche verranno prese in considerazione dal progetto sono le seguenti:
a) le organizzazioni gay e lesbiche italiane;
b) il Ministero per la Pari Opportunità ed il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
L’ipotesi alla base dell’analisi delle pratiche delle istituzioni sopra menzionate è che le definizioni esplicite e soprattutto implicite del concetto di omofobia e di discriminazione anti-omosessuale che esse propongono nella sfera pubblica contribuiscano in modo determinante alla costruzione sociale del significato dell’omosessualità e della cittadinanza delle persone gay e lesbiche. Tanto il significato dell’omosessualità quanto il modello di cittadinanza degli uomini e delle donne che si riconoscono come gay e lesbiche orientano a loro volta la rappresentazione della “differenza” dell’omosessualità intesa come identità sociale.
Il progetto prevede preliminarmente di esaminare la più recente produzione scientifica nazionale e internazionale in tema di omofobia e discriminazione ai danni di gay e lesbiche.
Successivamente, il progetto si propone di:
a) selezionare gli interventi ministeriali più significativi in tema di omofobia e discriminazione verso le persone gay e lesbiche dal 2008 al 2013: campagne pubblicitarie; conferenze stampa di presentazione delle medesime; dichiarazioni ufficiali dei ministri competenti;
b) selezionare gli interventi pubblici più significativi delle organizzazioni gay e lesbiche in tema di omofobia e discriminazione anti-omosessuale dal 2008 al 2013: campagne pubblicitarie; comunicati stampa; iniziative di sensibilizzazione; dichiarazioni dei leader durante i Gay Pride; produzione di report riguardanti la vittimizzazione delle persone gay e lesbiche.
Il materiale sopra elencato verrà sottoposto quindi ad un’analisi del contenuto allo scopo di:
a) ricostruire i frame attraverso i quali le istituzioni dello Stato danno significato alla protezione delle persone gay e lesbiche e, al tempo stesso, argomentano le limitazioni al riconoscimento delle loro istanze;
b) ricostruire i frame attraverso i quali le organizzazioni gay e lesbiche sviluppano le loro domande di riconoscimento.
Per quanto riguarda le politiche anti-discriminazione implementate dalle organizzazioni gay e lesbiche, il progetto prevede inoltre di raccogliere le esperienze più significative attraverso le quali esse tentano di coinvolgere le scuole secondarie in progetti di prevenzione dell’omofobia, e di individuare i referenti nazionali più significativi per questo tipo di iniziative.
La raccolta di questo materiale è strumentale alla costruzione di un progetto di ricerca europeo da sottoporre alle prossime call for proposals sul tema della lotta all’omofobia.